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Articoli marcati con tag ‘eruzione Vesuvio’

Pompei: la città Sepolta

Ecco il Vesuvio, che ieri ancora era verde delle ombre di pampini:
qui celebre uva spremuta dal torchio aveva colmato i tini.
Questa giogaia Bacco amò più dei colli di Nisa:
su questo monte ieri ancora i Satiri eseguirono il girotondo.
Qui c’era la città di Venere, a lei più gradita di Sparta;
qui c’era la città che ripeteva nel nome la gloria di Ercole.
Tutto giace sommerso dalle fiamme e dall’oscura cenere:
gli dei avrebbero voluto che un tale scempio non fosse stato loro permesso

Marziale Ep. IV, 44

Pompei ospita uno dei siti archeologici più famosi al mondo. I suoi scavi hanno riportato alla luce una città intera rimasta per millenni protetta da una fitta coltre di cenere che ha preservato ogni particolare e che ci offre uno spaccato unico della vita quotidiana di 2000 anni fa.

Nel 1997 Pompei è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco considerando il fatto che i suoi straordinari reperti, insieme a quelli delle città vicine, sepolti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. “costituiscono una testimonianza completa e vivente della società e della vita quotidiana in un momento preciso del passato, e non trovano il loro equivalente in nessuna parte del mondo”.

Il cataclisma che distrusse Pompei

La terribile eruzione venne annunciata nel 63 a. C. dal susseguirsi di scosse telluriche che danneggiarono profondamente Pompei, Ercolano e, in misura minore anche Napoli e Nocera.

I lavori di recupero delle città non erano ancora terminati quando all’alba del 24 agosto dell’anno 79 sul Vesuvio apparve una grande nuvola che, stando al racconto dello scrittore latino Plinio il Giovane, aveva la forma di un pino.

A metà mattina la pressione dei gas contenuti all’interno del vulcano fece esplodere la lava stratificata che ostruiva la bocca del vulcano trasformandola in piccolissimi frammenti, i cosiddetti lapilli, che vennero scagliati su Pompei. L’esplosione fu accompagnata da scosse sismiche e da una pioggia di cenere talmente fitta da oscurare il sole per alcuni giorni.

Sorpresi nelle loro occupazioni abituali i cittadini di Pompei morirono per il crollo delle loro case, abbattute dal peso dei lapilli, oppure furono colti durante la fuga dalle esalazioni di gas tossici sprigionati dal vulcano. Pompei cessò di vivere quello stesso giorno rimanendo sepolta per secoli sotto una coltre di ceneri e lapilli alta fino a sei metri. Cenere che aderì alle forme dei corpi e alle pieghe dei vestiti nascondendo e immortalando per sempre la città.

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