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La casa pompeiana e la sua decorazione

La casa pompeiana aveva pianta rettangolare ed era racchiusa da mura di cinta molto alte prive di finestre che trasformavano l’abitazione in una sorte di fortilizio inaccessibile. Tutta la struttura si concentrava intorno ad una corte. L’Atrio era l’ambiente più frequentato, dove si svolgeva gran parte della vita domestica. A fianco il tablinum, dove un tempo risiedeva il padrone di casa e che poi divenne, invece, la sala ricevimento. Accanto a questo il triclinium, la sala da pranzo che conteneva tre letti sui quali i commensali si sdraiavano. Ovviamente questo è un modello di casa patrizia, le case plebee non erano dotate di tutti questi spazi.

Sia nella casa che negli edifici pubblici si riscontra la presenza di vari ordini architettonici: dorico, ionico, corinzio, toscanico. Alcune case erano precedute da botteghe o da taverne in base all’attività del padrone.

Case e ville signorili erano arricchite di suppellettili di ottima fattura, di mosaici, di pitture e di piccole sculture in bronzo o marmo. Le pitture murali erano lavorate a fresco, eseguite su un intonaco di calce con colori macinati e diluiti in acqua. La pittura a tempera, invece, si otteneva dalla diluizione dei colori in sostanze collose e gommose come il rosso d’uovo o la cera. I pittori eseguivano questi dipinti soprattutto su sfondi di un solo colore, solitamente rosso o giallo ma più raramente anche nero, verde e azzurro.

Gli artisti non prediligevano soltanto grandi composizioni, ma decoravano anche ambienti domestici, case, ville e palazzi con scene familiari, vedute fantastiche, nature morte, soggetti letterari oppure legati alla sfera amorosa.

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